In alcune comunicazioni tra la Stazione Spaziale Internazionale e la madre Terra si può assistere a dimostrazioni che avvengono in ambiente di microgravità. La già comandante della Stazione Spaziale, la nostra Samantha Cristoforetti, talvolta ha mostrato situazioni quotidiane, quali lavarsi, mangiare, fare ginnastica, svolte in quelle particolari circostanze; ha mostrato come cambiano alcuni movimenti, anche usuali, dovendoli riadattare alla situazione. Per gli studiosi o gli insegnanti di fisica, ci si accorge che in realtà siamo noi a terra che ci dobbiamo adattare, perché le meccaniche, sulla Stazione Spaziale, mostrano con maggiore evidenza i principi della dinamica e gli effetti inerziali, ad esempio, proprio come si cercano di spiegare a scuola.
Talvolta sono condivisi video anche attraverso i social. E qui inizia il paradosso: me lo dovevo aspettare? Dribblando i commenti di chi è abituato ad altri scenari, evidentemente, colpiscono per stupidità i commenti relativi alla capigliatura, lacca non lacca spray, la maglietta stirata, le penne che si muovono da sole. Ci sono però alcuni giudizi, tra lo scherno e la seria lamentela, che si susseguono in maniera incalzante e che mi lasciano perplesso. Il senso è questo: state spendendo i soldi delle nostre tasse per i vostri giochetti spaziali. Bene, oggi parleremo di una grave e diffusa patologia spaziale: la ludospenditassalgia.
Sulla Stazione Spaziale si svolgono tantissimi esperimenti, non solo di fisica, biologia, botanica, chimica, applicazioni tecniche e tecnologiche, ma anche molti di carattere medico. Ad esempio gli studi sul Parkinson. Centinaia di pubblicazioni scientifiche relative a questa malattia degenerativa si basano su dati ed esperimenti provenienti dalla ISS (International Space Station).
Una delle scoperte mediche più significative, per altro, vanta una collaborazione tutta italiana, frutto della ricerca dell'Agenzia Spaziale Italiana, dell'Università di Milano e di quella di Pavia. L'esperimento è stato condotto da un team guidato da Samantha Cristoforetti ed ha dimostrato come l'utilizzo di particolari nanoparticelle sia in grado di contrastare l'osteoporosi. Queste nanoparticelle, infatti, spingono le cellule staminali a trasformarsi in osteoblasti, le cellule che contribuiscono al buono stato di salute delle ossa. La ISS offre un ambiente di studio per l'osteoporosi (e non solo) che difficilmente può essere riprodotto sulla Terra, grazie al quale diventa più semplice verificare l'efficacia delle soluzioni studiate. I risultati della ricerca italiana avranno risvolti positivi sia per giocolieri spendi-tasse spaziali che per pazienti terrestri. La ISS è anche laboratorio per lo studio di vaccini della Salmonella, lo sviluppo di un vaccino contro la polmonite da pneumococco e vari altri studi. Inoltre è la postazione ideale per lo studio sulle tempeste di fulmini e i loro effetti sull'atmosfera e molti altri studi ed esperimenti non riproducibili in normali condizioni terrestri.
La Stazione Spaziale esegue anche un'importante raccolta di dati utili per gli agricoltori. La macchina fotografica agricola internazionale della Stazione Spaziale (ISSAC) scatta immagini a luce visibile e luce infrarossa di campi agricoli, foreste e praterie. Agricoltori e allevatori possono visualizzare queste immagini e usarle per pianificare il lavoro, come ad esempio per l'irrigazione o particolari applicazioni per la vita delle piante.
Negli ultimi anni lo Spazio si è sempre più affermato come una risorsa fondamentale per il monitoraggio della Terra e per lo sviluppo di nuove tecnologie. Ma anche il discorso "spendi nostre tasse" è decisamente diventato fuori luogo. Con l’avvento della New Space Economy, il settore spaziale, che ha goduto per decenni del sostegno delle istituzioni politiche, si sta trasformando in un investimento sempre più attraente per i privati. Oggi la Space Economy è riconosciuta come uno dei più efficaci motori di crescita economica, oltre il confine del comparto spaziale in senso stretto. La parola d'ordine è innovazione e viene perseguita attraverso iniziative di sviluppo di tecnologie, anche radicalmente innovative, che favoriscono opportunità da e verso altri settori.
Valorizzare la ricerca e le innovazioni significa rendere accessibili le conoscenze e le tecnologie a svariati ambiti, anche diversi da quelli prettamente spaziali. Negli ultimi anni la cross-fertilization (commistione) degli ambiti tecnologici terrestri e spaziali ha dato l’avvio ad uno sviluppo sinergico di elementi innovativi per prodotti e servizi migliorati o abilitati dallo Spazio.